Il pubblico e la musica: dal Rinascimento al Barocco

La storia della musica, come concetto, comunemente richiama alla mente idee a proposito di generi musicali, compositori e composizioni, musicisti, ma anche strumenti, album, concerti, esecuzioni e tante altre espressioni che si potrebbero chiudere in tre macro concetti che riguardano la musica composta, eseguita e ascolta. Eppure, c’è un altro elemento che gli appartiene e che è trasversale proprio a questi ultimi aspetti: il pubblico.

A ben pensarci – concetto quanto mai banale – non c’è arte senza un pubblico, cosa che vale anche per la musica. Eppure, non è così frequente imbattersi in uno studio che pone al centro della propria indagine non la musica composta, né la musica eseguita e nemmeno la musica ascolta ma semmai il pubblico, che pure intrattiene un rapporto con ciascuna delle precedenti situazioni musicali.

A questo pubblico è dedicata, tra gli altri, l’indagine di Enrico Fubini, raccolta in questo interessante libro che chiarisce già nel titolo il proprio oggetto di interesse oltre che i confini temporali all’interno dei quali analizzare il rapporto tra la musica e chi ne fruisce.

L’indagine su musica e pubblico è tutt’altro che cosa immediata, del resto si tratta di un rapporto che si snoda durante un percorso storico lunghissimo e che necessita primariamente di una risposta ad una domanda fondamentale: quando nasce il pubblico musicale?

Il problema, in realtà, non trova risposta nel libro di Fubini, visto che l’indagine del musicologo torinese si sofferma su altri aspetti e su un arco temporale molto preciso, ovvero quello che va dal rinascimento al barocco, ovvero quello in cui il concetto di pubblico inizia gradualmente a formarsi, sulla scia dei gradi cambiamenti musicali.

In effetti, oltre a circoscrivere un momento storico preciso, Fubini si sofferma anche su un genere musicale specifico, che è quello del melodramma. Il motivo è semplice: affinché vi sia un pubblico musicale è necessario che vi sia una musica composta per il pubblico.

Non solo. Anche il ruolo dell’esecutore dovrà cambiare nel corso dei secoli, per fare in modo che si crei quella necessaria separazione tra ascoltatore ed esecutore che è la premessa per la nascita del pubblico musicale.

Le opere del rinascimento musicale, eseguite da pochi intimi per il proprio piacere intellettuale, non contemplano la possibilità di un pubblico passivo ascoltatore, piuttosto sarà il melodramma con la nascita del teatro pubblico e la nascita delle sale da concerto a stimolare la nascita di gruppi aggregati di ascoltatori che daranno vita al pubblico così come lo concepiamo ancora oggi, in questi tempi moderni di concerti e grandi eventi musicali.

Ma quali sono gli aspetti al centro dell’opera di Enrico Fubini? Di seguito riporto l’indice completo del suo libro per facilitare un’idea di quali sono gli argomenti trattati in maniera più o meno approfondità: 

  1. Musica e poesia prima del Melodramma;
    • Il problema delle origini;
    • La musica delle parole;
    • L’intellettualismo umanistico;
    • Niccolò Vicentino: il cromatismo e gli accenti delle parole.
  2. La musica secondo natura?
    • Joseffo Zarlino: un precursore?
    • La grande querelle sui greci;
    • Il discorso della musica;
    • Il numero e la ragione;
    • Polifonia e monodia;
    • La natura è il genere diatonico;
    • La musica è l’oratione;
    • Astoricità della musica. 
  3. Zarlino e Galilei: significato di una disputa 
    • Consonanza e melodia;
    • Il canto in consonanza e la nuova armonia;
    • Espressione o diletto? 
  4. Verso il teatro Musicale
    • La formazione del nuovo linguaggio;
    • Il nuovo pubblico e il diletto della musica;
    • Il dilettante di musica e il Cortegiano;
    • Il nuovo modello di musicista e le Accademie;
    • Il palcoscenico immaginario e la narrazione musicale;
    • La nuova poetica musicale;
    • Il linguaggio degli affetti;
    • La musica degli strumenti;
    • Galilei e Artusi: progressisti o conservatori?
  5. Per un nuovo pubblico
    • L’ethos musicale e l’ascoltatore;
    • La crisi delle forme poetiche;
    • Il diletto o gli affetti?
    • Il bello musicale, dell’Artusi. 
  6. La seconda pratica
    • Sulla nascita di un’opera: Licori finta pazza innamorata di Aminta;
    • La perfezione della moderna musica;
    • Platone e la seconda prattica;
    • Il primato della Melodia;
    • Lo stile concitato e la nuova poesia barocca 
  7. Il teatro musicale è il pubblico
    • La teatralità della musica;
    • L’effetto scenico;
    • Il recitar cantando e i suoi equivoci;
    • Melodramma e armonia tonale;
    • La razionalizzazione dello spazio sonoro nel teatro;
    • Caccini e le nuove musiche 
  8. Linguaggio della musica e linguaggio della poesia
    • Corruzione o trasfigurazione del melodramma?
    • Il melodramma: dalla Corte al teatro;
    • Il diletto del pubblico e la musica come “cosa affettuosissima”;
    • Alla ricerca di una nuova sensualità sonora;
    • Verso il superamento del “recitar cantando”?
  9. Conclusioni
  10. Musica strumentale e musica vocale: storia e destino di due generi del barocco.

Sei interessato ad approfondire lo studio del rapporto tra musica e pubblico? Certamente il libro di Enrico Fubini, al di là della sua contestualizzazione storica, è un ottimo punto di partenza. Del resto si tratta di un musicologo di grande livello, moto apprezzato anche all’estero, con una grande esperienza nell’ambito della storia e dell’estetica musicale.

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