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The Swimmers: una selezione di musica araba

Molto spesso il cinema è un’ottima leva per entrare in contatto con mondi musicali a noi lontani. Questo è il caso di The Swimmers, dove è possibile ascoltare una bella selezione di musica arabeggiante.
Dico così giusto per evidenziare le origini mediorientali nel mondo arabo, senza specifica se trattasi di Egitto, oppure Iran o cos’altro: è sempre bella musica.
Un film dalla trama fin troppo vera
Tornando al cinema, mi sono chiesto spesso a cosa servisse dover specificare che la trama di un film era frutto di fatti realmente accaduti. Soltanto in un secondo momento ne ho compreso la necessità.
Vi sono film che narrano storie talmente inverosimili da sembrare demenzialità frutto di sceneggiatori in vena di scherzi. Sto pensando a Prova a prendermi, trasposizione cinematografica dell’autobiografia di Frank Abagnale, oppure a Find Me Guilty, titolo originale di Prova a incastrarmi, che narra la vicenda di un mafioso affiliato al clan Lucchese. Entrambi i film, di Steven Spielberg il primo e di Sidney Lumet il secondo, mettono insieme fatti e vicende che solo un folle e visionario sceneggiatore avrebbe potuto concepire.
Tuttavia, basta tenere l’orecchio puntato verso la cronaca di tutti i giorni per accorgersi quanto la realtà riesce a stupire più della fantasia. La stessa cosa è accaduta con The Swimmers, prodotto da Netflix per la regista Sally El Hosaini, egiziana di origini ma britannica a tutti gli effetti.
Non temete eventuali spoiler perchè non è del film che voglio scrivere. Mi limiterò a sottolineare soltanto due aspetti: primo, la vicenda è veramente folle, ed ho dovuto rileggere ben due volte se fosse tutta frutto – dall’inizio alla fine – di fatti realmente accaduti. Incredibilmente sì, lo sono.
Secondo, il film è veramente bello. Emozionante e capace di smuovere riflessioni. Vale la pena perderci il tempo che richiede.
Musica araba come colonna sonora
C’è poi, cosa non da poco, una piacevole colonna sonora, divisa tra le musiche originali scritte da Steven Price e la selezione di musica araba pop che fa da sfondo ai movimenti dei protagonisti, accanto a qualche nome decisamente più occidentale di artisti quali Sia, Selena Gomez o The Blaze.
La mia curiosità per le musiche di altre culture mi ha spinto a rivolgere maggiore attenzione ai brani di provenienza medio orientale. C’è da dire che a parte qualche piccolo esempio, si tratta di musica che ricalca la tradizione pop occidentale ma con elementi, vocali o musicali, che sono invece tipici di paesi quali la Siria, in particolare, ma anche Tunisia oppure Egitto.
La lista completa dei brani mediorientali
Non è semplice trovare la selezione di brani editi ascoltabili su The Swimmers, per questo ho realizzato una playlist con tutti i brani presenti, che elenco di seguito:
- Autostrad – Run On;
- DAM – Emta Njawzak Yamma;
- Hayajan – Safina;
- 47SOUL – Don’t Care Where You From;
- El Sawareekh – Eda Eda;
- Sharmoofers – Single;
- Hassan Abou Seoud – Shik Shak Shok;
- Emel – Holm;
- Lena Chamamyan – Cha’am;
- Bu Kolthoum – Mamnoun;
- Yousef Kekhia – Faragh.
Insomma, una bella selezione di 11 brani, quanto basta per farne un vero CD, per chi ancora ama la musica su supporto fisico.
I brani sono tutti piacevoli, tuttavia qualcuno si distingue rispetto a quelli che soffrono un’eccessiva adesione ai canoni del pop occidentale. Tra quelli che mi hanno piacevolmente colpito segnalo Faragh di Yousef Kekhia, un ambient elettronico con cantato in lingua araba. Perfetta per lasciarsi andare a qualche pensiero notturno. Strizza l’occhio alla trap, invece, il brano Mamnoun di Bu Kolthoum.
Carina Run On degli Autostrad, un mezzo ska arabo, scanzonato senza troppe pretese.
Nel solco della tradizione, invece, il brano Cha’am di Lena Chamamyan. Una voce molto bella e piacevole all’ascolto. Nata a Damasco, capitale della Siria, nel 1980, Lena è presente in questa selezione con un brano acustico molto intenso.
Tutt’altro registro per un brano che ha acceso la mia curiosità più di quanto mi sia piaciuto: Shik Shak Shok di Hassan Abou Seoud. È una cosa che non so definire: uno di quei brani che ti aspetteresti di ascoltare ad un matrimonio egiziano, e che personalmente ballerei ben volentieri ma in cuffia mi fa uno strano effetto. Mi riprometto di tornarci sopra, perchè sento che c’è qualcosa di cui vale la pena scrivere. Fatto sta che l’assolo di fisarmonica è gran cosa.
La playlist su Spotify
Trattandosi di una recensione musicale, a questo punto non resta che passare all’ascolto.
Ho nominato la playlista senza lasciare adito a troppi dubbi sulla natura mediorientale della musica: The arab music of the Swimmers.
Se hai voglia di segnalare i tuoi brani preferiti di questa playlist, scrivilo nei commenti.
Io ho molto apprezzato tutta la compilation, anche perchè partendo da questi brani ho iniziato a spaziare verso altri autori, entrando in contatto con tanta altra musica araba ed egiziana, in particolare.
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