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L’IBM 1401 di Johann Johannsson
Nel 2007 Johann Johannsson ha realizzato un album di grande fascinazione estetica, dove l’amalgama tra strumenti elettronici e tradizionali esprime una grande sapienza compositiva.
Purtroppo, dispiace doverlo ricordare, nel 2018 la prematura morte del compositore islandese ci ha privato di poter continuare a godere della sua arte musicale.
Tuttavia, i suoi lasciti sono notevoli e ogni occasione mi pare giusta per tornare a godere della sua musica e farla conoscere a piรน persone possibile.
Dallo studio alle colonne sonore: una carriera folgorante
Nell’articolo di oggi voglio concentrarmi su uno dei primi album di Johannsson che io personalmente ho conosciuto e ascoltato IBM 1401 A User’s Manual del 2007.
Dopo di questo, Johannsson ha trovato la fama e il grande successo grazie alle sue collaborazioni cinematografiche, in particolare con il regista Denis Villeneuve, insieme al quale ha lavorato per Prisoners (2013), Sicario (2015) ma passando per La teoria del tutto di James Marsh (2013) e Arrival (2016), poi seguito da Madre! di Darren Aronofsky, nel 2017.
Questa รจ solo una selezione parziale di una lista ben piรน lunga, che per completezza dovrebbe tenere conto anche di tante serie televisive, in cima alle quali troviamo Trapped, produzione islandese di un discreto successo.
Dalle colonne sonore ai lavori in studio
Probabilmente il nome di Johannsson รจ piรน noto per le sue colonne sonore, quanto meno in termini di grande pubblico. Del resto La teoria del tutto, film dedicato al fisico Stephen Hawking, ebbe un certo successo anche di critica, aggiudicandosi il prestigioso Golden Globe. Poi ci furono le candidature agli Oscar anche per Sicario e per Arrival, che per poco non vinse a causa della squalifica per la presenza di un remix di Max Ritcher (la colonna sonora doveva essere interamente originale per aggiudicarsi il premio)
Tuttavia, come accennato, la carriera di Johann Johannsson conosce anche una lunga lista di album registrati in studio e nei giorni scorsi, dove aver rivisto Arrival, sono tornato al loro ascolto, riprendendo in mano il mio primo ascolto del compositore islandese: IBM 1401 A User’s Manual.
Modernitร e tradizione musicale in un connubio perfetto
La prima volta che ascoltai quest’album fu per una mera curiositร suscitatami dal titolo. Era decisamente particolare, e lo รจ ancora oggi. Avevo da poco aperto questo sito (era circa il 2010) e durante una delle mie tante ricerche sulla computer music mi imbattei in questo lavoro.
Sia chiaro: non ha nulla che vedere con la computer music (di cui ho tanto scritto in passato qui su Musica Informatica) ma Google non lo sapeva. Fortunatamente, altrimenti non avrei mai scoperto questo lavoro. Forse.
Registrazioni audio dall’IBM 1401
IBM 1401 A User’s Manual di Johann Johannsson andrebbe messo nella categoria delle musiche per strumenti tradizionali ed elettronica. Si tratta, infatti, di musica orchestrale, dove la parte di elettronica prende ispirazione dai suoni che il padre del compositore registrรฒ circa 30 e piรน anni prima ascoltando le sonoritร prodotte da un computer IBM 1401, appunto.
L’IBM 1401 era un computer mainframe – quindi molto ma molto grande – presentato nel 1959 e rimasto in attivitร fino alla metร degli anni Sessanta.
I suoni emessi da questa macchina, quindi, erano palesemente grezzi, sintetizzati con una qualitร veramente bassa.
Ed รจ partendo da questo materiale che Johann Johannsson concepisce il proprio lavoro, tant’รจ che nell’album – oltre il gioco concettuale (Johannsson riprende tanta terminologia informatica per titolare i propri brani) – i suoni sono ben udibili all’interno dell’impasto musicale.
Ciรฒ che stupisce, infatti, รจ la capacitร del compositore di ottenere un’amalgama sonoro di grande raffinatezza, stemperando le spigolose sonoritร digitali nel suono orchestrale dei violini.
Dalla performance per quartetto d’archi all’orchestra con elettronica
In veritร il progetto iniziale di IBM 1401 A User’s Manual era di genere completamente diverso. Johannsson aveva ideato una performance per quartetto d’archi, con la coreografia di Erna รmarsdรณttir e l’inserimento di momenti di danza.
Il lavoro finale, invece, fu una musica per orchestra d’archi ed elettronica, con un brano cantato che The Sun’s Gone Dim and the Sky’s Turned Black, bellissimo! Su testo tratto – cosรฌ mi pare – da una o piรน poesie di Dorothy Parker, poetessa inglese nata Rotschild. Per molti, a posteriori, questo brano รจ considerato una sorta di requiem da dedicare alla memoria di Johann Johannsson.
Perchรจ ascoltare IBM 1401 A User’s Manual
Per ricordare a noi stessi che i duemila sono anni in cui ha visto la luce una produzione musicale di grandissimo valore artistico, capace di soffocare tutta la mediocritร che quotidianamente si ammassa fuori dalle nostre orecchie. E poi perchรจ รจ un’occasione per conoscere un grande artista, un compositore geniale che avrebbe avuto ancora tanto da dire e dare.
Come di consueto, alcuni collegamenti: la wiki di Johann Johannsson come introduzione alla sua discografia, la pagina wiki della poetessa Dorothy Parker, e la pagina wiki di Dennis Villeunve. Per l’ascolto, lascio il codice a Spotify ma l’album si trova su tutte le piattaforme disponibili sugli store:
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