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Hello, I’m Britti
Ricorderò la mia estate 2024 anche per una colonna sonora che ha fatto viaggiare la mia immaginazione sulle strade bollenti che da Batoun Rogue collegano a New Orleans, in Louisiana.
New Orleans è città musicalmente molto nota. Probabilmente meno conosciuta è Baton Rouge, che dista poco meno di un centinaio di chilometri ma è la capitale dello stato della Louisiana ed è anche, per quel che interessa questo articolo, luogo di nascita di Brittany Guerin che ha messo la propria firma su questo album di debutto intitolato semplicemente Hello, I’m Britti.
La scelta del titolo, nella sua semplicità, non è affatto casuale. Si tratta di un chiaro riferimento a quel Hello, I’m Dolly che la ben più nota Dolly Parton, regina del country, pubblicò nel 1967 e che fu anche per lei il debutto ufficiale di una carriera lunghissima e piena di successi.
Chissà, magari la scelta è anche dettata da un po’ di sano spirito scaramantico, ovvero la speranza che la stessa fortuna possa baciare anche la carriera di Brittany Guerin. Oppure si tratta soltanto di dare evidenza di quelle che sono le proprie radici musicali, ben radicate nella tradizione degli Stati Uniti d’America del sud, in quell’America che dal Tenesse alla Louisiana ha visto nascere e proliferare i primi generi di musica originariamente americani.
Qualunque sia il motivo della sua scelta, di certo c’è che Brittany Guerin ha confezionato un album di debutto che lascia ben sperare per la sua futura carriera e per il nostro piacere di ascoltare della buona musica. Intendiamoci: non siamo di fronte ad un’opera particolarmente innovativa. Tutt’altro.
Gli esordi su You Tube
Hello I’m Britti è un album vintage, dove suoni e arrangiamenti richiamano alla mente tempi musicali non più attuali. Eppure, questi richiami al passato convivono con una freschezza che è tutta contemporanea, ed è anche molto piacevole da ascoltare. Ci sono brani apertamente più rivolti al passato (There Ain’t Anything per esempio, ma anche Save Me) e cose più attuali (la bellissima Nothing Compares To You), più o meno pop (Reach Out, Lullaby), delle volte più soul (So Tired) ma sempre ben confezionate, a dimostrazione che dietro esiste una regia ben studiata.
Di certo va detto che Brittany Guerin non è un’improvvisata e non è nemmeno un bel faccino da spendere sui magazine di settore. Britti è una giovane artista con una laurea in Musica conseguita all’Università di Loyola di Chicago. Ed è una ragazza che la gavetta l’ha fatta tutta, dall’inizio alla fine, dal lavoro come commessa in un negozio di musica fino alla vendita di strumenti musicali, per poi approdare ad un canale You Tube dove mettere in mostra il proprio talento musicale esibendosi in cover di tanti nomi della scena musicale contemporanea e non.
Una grande squadra: da Dan Auerbach a Mike Rojas
Ed è grazie alle sue performance online che accade quello che di solito si racconta nelle storie da sogno: qualcuno la nota, e quel qualcuno è Dan Auerbach, dei Black Keys.
Auerbach coglie subito il talento di Brittany Guerin e decide di produrre il suo primo album, co-scrivendo insieme a lei alcuni brani ma soprattutto mettendo a disposizione della giovane artista le proprie competenze nell’uso di strumenti vintage e analogici, contribuendo così alle sonorità antiche di Hello, I’m Britti.
Ma non basta. A collaborare per la registrazione dell’album sono chiamati “alle armi” nomi di pregio del panorama musicale attuale: Nick Movshon (già bassista di Amy Winehouse e Wu Tang Clan), Jay Bellerose (batterista di Robert Plant e Alison Krauss, Rhiannon Giddens, Sharon Van Etten), Tom Bukovac (chitarrista: Sheryl Crow, Stevie Nicks) e Mike Rojas (tastierista: Ricky Skaggs, Yola, Miranda Lambert).
Insomma, una squadra di tutto rispetto fatta di talenti dal carettere musicale ben definito, per supportare con grande qualità la creatività di Brittany Guerin.
Prima di concludere voglio lasciare la mia solita carrellata di link esterni al sito di Musica Informatica, partendo dal wiki di Dan Auerbach, poi la pagina wiki di Dally Parton, per chi non la conoscesse già, vincitrice di ben 10 Grammy Awards.
Perché ascoltare Hello, I’m Britti?
Perché si tratta di una musica elegante, fatta di melodie genuine e arrangiamenti raffinati. Un album che si rivolge al passato, per omaggiare una tradizione musicale mai defunta, ma sempre con uno sguardo rivolto in avanti, per non smarrire la consapevolezza di dove stiamo andando.
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