Syntom

Syntom

Il nome Syntom identifica un progetto di sistema informatico ibrido (analogico e digitale) avviato al Groupe de Recherches Musicales (GRM) di Parigi sotto la direzione di Pierre Schaeffer in collaborazione con lโ€™EMS di Stoccolma. Si ispirava al Groove di Max Mathews.

Cenni storici โ€“ In occasione della conferenza di Stoccolma del 1970, sul tema tecnologia e musica, Pierre Schaeffer ebbe modo di conoscere i risultati raggiunti da alcuni importanti esponenti della computer music quali Max Mathews e Jean-Claude Risset. Benchรฉ si trattasse di figure di grande rilievo, Schaeffer rimase comunque molto scettico rispetto ad un utilizzo musicale del computer. Analizzando lโ€™approccio alfanumerico di un software come il Music V, Schaeffer ne rimase colpito perchรฉ riteneva che, al pari del serialismo, il computer diventava lโ€™espressione di un approccio predeterminato alla composizione che escludeva, di fatto, il controllo uditivo sul materiale sonoro.[1] Era un punto di vista, del resto, condiviso da molti altri concretisti.

Il modello del sintetizzatore Coupigny โ€“ Questo non gli impedรฌ di lasciare aperto uno spiraglio di speranza. Di fronte allo scetticismo di Schaeffer si crearono due tendenze: una guardava al Music V di Max Mathews, la seconda, appoggiata dallo stesso Schaeffer, guardรฒ al sintetizzatore che Francis Coupigny aveva sviluppato per i concretisti giร  negli anni Sessanta. Si trattava di una macchina analogica in grado di lavorare in tempo reale e che era ritenuta giร  molto soddisfacente. La caratteristica del tempo reale era una peculiaritร  a cui nessuno pare volesse rinunciare. Per questo motivo e per via dellโ€™impossibilitรฒ dei computer di quegli anni di lavorare in tempo reale si optรฒ per un sistema ibrido ovvero dotato di tecnologia analogica e digitale, prendendo a modello il sistema Groove di Max Mathews.[1]

La collaborazione con Knut Wiggen โ€“ Lโ€™idea di questo progetto fu condivisa con Knut Wiggen dellโ€™Elektronmusikstudion di Stoccolma (EMS), anche lui era convinto della necessitร  di sviluppare un sistema che fosse orientato verso la musica concreta. Dallโ€™incontro tra il GRM e lโ€™EMS nacque cosรฌ il progetto del SYNTOM (SYNthรจse Traitรฉ des Objets Musicaux che si potrebbe tradurre come sintesi basata sul trattamento di oggetti musicali). Lo sviluppo dellโ€™acronimo Syntom fa riferimento ad alcuni concetti espressi da Pierre Schaeffer nel suo Traitรฉ des objets musicaux che facevano riferimento a questioni relative alla percezione e alla morfologia dei suoni. Riuscire a parametrizzare, per un uso informatico, aspetti percettivi e morfologici di un suono non era cosa semplice.[1] Si trattava di un approccio, in veritร , che era giร  stato tentato con il sintetizzatore di Coupigny, rispetto al quale, quindi, il Syntom si sarebbe differenziato per una maggiore precisione di controllo e per una maggiore facilitร  dโ€™uso.

Conclusioni โ€“ Sebbene vi fossero delle solide basi di partenza, il progetto del Syntom non partรฌ mai o comunque sia faceva difficoltร  a concretizzarsi. Questo non fece altro che aumentare lo scetticismo di Pierre Schaeffer il quale decise per lโ€™abbandono del progetto e lo scioglimento del gruppo di lavoro. Nel 1972, quindi, il progetto Syntom fu ufficialmente chiuso. Il lavoro di ricerca continuรฒ intorno all’uso del Music V e, negli anni successivi, si inaugurarono altri canali di ricerca che avrebbero portato allo sviluppo del Syter, prima, e del pacchetto Studio 123, dopo.

Per scrivere questa voce ho letto:

[1] Daniel Teruggi, Technology and musique concrรจte: the technical developments of the Groupe de Recherches Musicales and their implication in musical composition, Organised Sound, Vol. 12 [3], 2007.

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