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ONCE Festival: l’eredità pionieristica della musica d’avanguardia degli anni Sessanta

L’ONCE Festival rappresenta uno dei momenti più innovativi della musica d’avanguardia americana degli anni Sessanta. Svoltosi ad Ann Arbor, Michigan, tra il 1961 e il 1966, questo evento ha segnato una svolta radicale nel panorama artistico grazie al suo approccio interdisciplinare e sperimentale.
La manifestazione, infatti, non si limitava a esibizioni musicali tradizionali, ma abbracciava performance teatrali, arti visive e sperimentazioni multimediali, anticipando tendenze che avrebbero influenzato anche il rock e la musica elettronica dei decenni successivi.
Origini e Contesto Storico
Negli anni Sessanta, un periodo di fermento culturale e sociale, le città universitarie americane divennero fucine di innovazione artistica. Ann Arbor, con la sua dinamica comunità accademica, offrì il terreno ideale per la nascita di movimenti che miravano a superare i confini della musica convenzionale.
L’ONCE Festival nacque dall’iniziativa di un gruppo di giovani compositori e artisti visivi, desiderosi di sperimentare e rompere con le tradizioni artistiche consolidate. Il risultato fu un laboratorio creativo in cui la ricerca sonora e la sperimentazione visiva si fusero per dare vita a performance audaci e innovative.
Il Gruppo ONCE e i Fondatori
Il festival fu il frutto della collaborazione tra artisti che, in seguito, sarebbero divenuti protagonisti nel campo della musica sperimentale. Il collettivo, noto come ONCE Group, vide la partecipazione di figure di spicco quali:
- Robert Ashley – Compositore che integrò narrazione e innovazione, fondendo elementi dell’opera tradizionale con tecniche sonore sperimentali.
- Gordon Mumma – Pioniere nell’impiego di tecnologie elettroniche, le cui ricerche contribuirono a ridefinire i confini della composizione musicale.
- Roger Reynolds – Artista multidisciplinare che estese la sua attività dalla musica sperimentale al cinema, apportando un approccio integrato alle arti.
- Donald Scavarda e George Cacioppo – Figure chiave nel campo della performance e delle arti visive, capaci di completare un quadro creativo che rompeva con le convenzioni dei concerti tradizionali.
Questi artisti, unendo le loro competenze e visioni, diedero vita a un’esperienza artistica rivoluzionaria, in cui l’innovazione tecnica e la sperimentazione creativa erano alla base di ogni performance.

Sperimentazione e Innovazione Artistica
L’ONCE Festival si distinse per la sua capacità di spingere oltre i limiti dell’arte performativa. Le opere esibite durante l’evento si caratterizzavano per un uso audace delle nuove tecnologie e per l’adozione di tecniche compositive radicali. Tra gli elementi distintivi delle performance si possono evidenziare:
- Manipolazione Elettronica del Suono:
I compositori sperimentarono con apparecchiature elettroniche d’avanguardia, creando paesaggi sonori stratificati e complessi. Questa tecnica rivoluzionò il modo di concepire la musica, aprendo nuove possibilità espressive e tecniche di registrazione. - Integrazione di Arti Visive e Teatrali:
Le esibizioni non erano semplici concerti, ma eventi multidisciplinari in cui luce, movimento e installazioni visive interagivano con la musica, trasformando ogni performance in uno spettacolo immersivo e totale. - Uso Innovativo degli Strumenti Tradizionali:
I musicisti adottarono tecniche estese per sfruttare in maniera non convenzionale strumenti classici, ottenendo timbri e sonorità mai uditi prima. Questa sperimentazione fu alla base di un nuovo linguaggio musicale che anticipò i futuri sviluppi della musica elettronica e sperimentale.
Tali innovazioni tecniche e artistiche non solo hanno lasciato un segno indelebile nel panorama musicale dell’epoca, ma hanno anche gettato le basi per molte delle tendenze che caratterizzano la musica contemporanea.

Connessioni con il Rock e Altri Generi Musicali
Nonostante il focus principale del festival fosse la musica d’avanguardia e l’arte performativa, il suo impatto si estese anche ad altri generi musicali, incluso il rock. Negli anni Sessanta, l’incontro tra diverse correnti musicali era all’ordine del giorno, e molti artisti rock trassero ispirazione dalle tecniche e dalle sperimentazioni presentate al ONCE Festival.
Ad esempio, l’adozione di effetti elettronici e la ricerca di nuovi suoni, tipici del lavoro di pionieri come Gordon Mumma, furono reinterpretati in chiave rock da band emergenti. Sebbene il festival fosse fortemente radicato nel mondo dell’arte contemporanea, il suo approccio innovativo contribuì indirettamente a sviluppare sottogeneri sperimentali nel rock, aprendo la strada a una contaminazione creativa che ha arricchito il panorama musicale globale.
Alcuni artisti, anche inaspettati, si sono apertamente richiamati a quella mitica esperienza avanguardistica di Ann Arbor. È il caso, per esempio, di Iggi Pop, che recentemente ho evidenziato nella recensione del documentario
Aggiungere che esiste anche una pubblicazione discografica che raccoglie tutti i brani eseguii in quegli anni.
ONCE.MORE: commemorazione e rinascita dell’avanguardia musicale
Nel 2010, l’eredità del ONCE Festival venne riaffermata con l’evento commemorativo ONCE.MORE. Organizzato dalla University Musical Society in collaborazione con la University of Michigan School of Music, Theatre & Dance, ONCE.MORE fu concepito per recuperare e celebrare l’esperienza avanguardistica degli anni Sessanta.
L’iniziativa mirava a onorare il contributo dei pionieri del festival originale e a stimolare un dialogo tra le tecniche sperimentali del passato e le tendenze artistiche contemporanee. La partecipazione di alcuni dei fondatori originali, insieme al coinvolgimento di nuove generazioni di artisti e studiosi, ha trasformato ONCE.MORE in un vero e proprio ponte temporale, capace di collegare due epoche e di dimostrare che le idee rivoluzionarie degli anni Sessanta continuano a offrire spunti di riflessione e innovazione creativa.
Influenza sulla musica contemporanea e sull’arte performativa
L’impatto del ONCE Festival si estende ben oltre il decennio in cui si è svolto. Le sperimentazioni e le innovazioni introdotte durante quegli anni hanno ispirato numerosi movimenti successivi, in particolare nei campi della musica elettronica, della performance art e della computer music.
Tra gli effetti più significativi si evidenziano:
- Innovazioni Tecnologiche: Le tecniche di manipolazione del suono e l’uso pionieristico dell’elettronica hanno aperto nuove strade nella produzione musicale, anticipando l’era della computer music e dell’audio digitale.
- Nuove Forme di Esibizione: Il modello performativo sperimentato al ONCE Festival ha superato il tradizionale concetto di concerto, introducendo modalità esecutive dinamiche e partecipative che oggi sono alla base di numerosi festival internazionali.
- Collaborazione Interdisciplinare: L’incontro tra musicisti, artisti visivi e performer ha creato un ambiente di collaborazione che ha favorito la nascita di eventi dedicati alla sperimentazione artistica, contribuendo a una visione olistica dell’arte in cui i confini tra le discipline sono costantemente superati.
Queste eredità continuano a influenzare ricercatori, musicologi e artisti, fornendo una preziosa fonte di ispirazione per nuove forme di espressione creativa e per l’innovazione nel panorama musicale contemporaneo.
Conclusioni
ONCE Festival, con la sua attività rivoluzionaria tra il 1961 e il 1966, ha segnato un capitolo fondamentale nella storia della musica d’avanguardia americana. La sua capacità di rompere con le convenzioni tradizionali e di promuovere un dialogo interdisciplinare ha ridefinito i confini della performance artistica, lasciando un’impronta indelebile nel panorama culturale.
L’esperienza del festival ha anticipato e influenzato lo sviluppo di nuovi linguaggi musicali e artistici, integrando elementi sperimentali che ancora oggi risuonano nella musica elettronica, nel rock e in altre forme d’arte. L’evento commemorativo ONCE.MORE ha ulteriormente riaffermato l’importanza di preservare questa eredità, dimostrando come le idee avanguardistiche degli anni Sessanta continuino a ispirare e a innovare.
In definitiva, il ONCE Festival rimane un simbolo di audacia creativa e di trasformazione culturale, una testimonianza del potere dell’arte di reinventarsi e di aprire nuove prospettive sul futuro della musica e delle performance.
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