Fotostoria #2: Luigi Nono

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Luigi Nono (Venezia, 1924 – 1990) è stato uno dei più importanti compositori italiani del XX secolo, le cui composizioni spesso fecero uso di strumenti elettronici, fino ad integrare nel suo organico anche il computer.
Il primo aspetto da sottolineare per il compositore veneziano è certamente quello relativo ad un percorso formativo piuttosto interessante. Perché se è vero che il suo percorso di formazione musicale iniziò all’incirca nel 1941, frequentando da esterno i corsi di composizione tenuti da Malipiero presso il Conservatorio di Venezia, lo è altrettanto che intorno al 1949 Luigi Nono prese la decisione definitiva di non voler terminare la sua carriera di studente attraverso il conseguimento del diploma.

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Una bellissima immagine che ritrae Luigi Nono insieme a Nuria Schoenberg, la figlia del compositore tedesco che Nono sposò nel 1955. Degli altri due personaggi, a giudicare dal profilo, il secondo dovrebbe essere un giovane Karlheinz Stockhausen.
Un'immagine di Nono. Alle sue spalle la città dove nacque, Venezia; 1960 circa.
Un’immagine di Nono. Alle sue spalle la città dove nacque, Venezia; 1960 circa.

Ecco allora che la formazione musicale di Nono si svolse secondo un iter che fu diverso. Per il compositore veneziano divennero fondamentali le lezioni prese privatamente con alcuni degli altri protagonisti delle musica di quegli anni, tra i quali il primo fu Gian Francesco Malipiero.

Il compositore Gian Francesco Malipiero assieme a Luigi Nono, che fu suo allievo
Un’immagine poco nitida che raffigura il compositore Gian Francesco Malipiero assieme a Luigi Nono, che fu suo allievo.

Non meno importante fu l’incontro con altre due personalità: Bruno Maderna e Hermann Scherchen. Riguardo al primo possiamo dire che si tratto di un rapporto per certi aspetti anomalo, nel senso che Maderna era sostanzialmente un coetaneo di Nono (Maderna nacque 4 anni prima di Nono), ciononostante già affermato nel panorama musicale e divenne per Nono una figura di riferimento, un vero e proprio maestro di vita.

Bruno Maderna e Luigi Nono a passeggio per Venezia, 1948.
Bruno Maderna e Luigi Nono a passeggio per Venezia, 1948.

Altrettanto importante, come punto di riferimento per la carriera musicale di Luigi Nono, fu il direttore d’orchestra tedesco Hermann Scherchen che lo spinse ad approfondire gli studi musicali dei grandi compositori del passato, Bach e Beethoven, ma senza tralasciare le nuove istanze della musica contemporanea, per questo spronandolo ad approfondire la dodecafonia, lo studio di Schoenberg, Webern e Dallapiccola. Inoltre Scherchen lo invitò a prendere parte agli incontri estivi di Darmstadt, dove per molti anni si ritrovarono la maggior parte dei più grandi compositori del XX secolo: Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez, Henri Pousseur e John Cage furono alcune delle frequentazioni di Nono in quegli anni.

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Un’immagine di Luigi Nono ed Hermann Scherchen, Venezia 1948.
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Luigi Nono, Karel Goeyvaerts (al centro) e Karlheinz Stockhausen in un momento di relax, presumibilmente a Darmstadt.

Con buona probabilità l’ambiente di Darmstadt fu per Luigi Nono fonte di grandi stimoli, ed è lecito pensare che gli stimoli provenienti da quell’ambiente contribuirono ad avvicinare Nono agli strumenti elettronici, che il compositore visse come un modo per rinnovare il linguaggio musicale e la propria estetica.

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Un’immagine di Luigi Nono nel 1961.

Di certo c’è che a partire dagli anni Sessanta, Luigi Nono iniziò a frequentare lo Studio di Fonologia della RAI di Milano, dove nel 1960 compose la sua prima opera elettronica: Omaggio ad Emilio Vedova.

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Marino Zuccheri e Luigi Nono presso lo Studio di Fonologia di Milano, anni Sessanta.
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Un’immagine di Luigi Nono mentre lavoro con gli strumenti dello Studio di Fonologia di Milano negli anni Sessanta.
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Luigi Nono, sulla destra, insieme al pittore Emilio Vedova, con cui collaborò e a cui dedicò la sua prima composizione elettronica. Venezia, 1961.

La collaborazione tra Luigi Nono e lo Studio di Fonologia di Milano fu piuttosto lunga, e si esaurì non per una sopravvenuta mancanza di interesse da parte del compositore veneto, piuttosto perchè dopo venti anni lo Studio milanese divenne obsoleto, e per questo motivo Luigi Nono iniziò ad interessarsi ad un altro centro dove realizzare nuovi lavori di musica elettronica; per questo dal 1980 Nono inizia a collaborare con l’Experimentalstudio der Heinrich-Strobel-Stiftung di Friburgo.

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Molto probabilmente, ma non ne ho certezza, si tratta di un’immagine scattata presso l’Experimentalstudio der Heinrich Strobel-Stiftung des Südwestfunks di Friburgo, nel 1979 circa.
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Un’altra immagine scattata all’Experimentalstudio der Heinrich Strobel-Stiftung des Südwestfunks di Friburgo, 1971.

Con il passare degli anni, ed il perfezionamento delle apparecchiature elettroniche, Luigi Nono inizia a sperimentare l’uso di strumenti per l’elaborazione del suono in tempo reale. In questo modo il compositore veneziano inizia ad interessarsi alla possibilità di adoperare il computer per la composizione di qualche lavoro, come emerge anche dalla corrispondenza tra Nono e il musicologo Massimo Mila.

Nel frattempo nel 1979 nasceva, formalmente, il Centro di Sonologia Computazionale di Padova, il primo centro di ricerca italiano dedicato alla computer music. Nono iniziò a prendere in considerazione di adoperare lo strumento informatico per completare un’opera a cui da tempo stava lavorando in collaborazione con il filosofo Massimo Cacciari, il Prometeo.

Massimo Cacciari e Luigi Nono, Venezia 1983.
Massimo Cacciari e Luigi Nono, Venezia 1983.

Il Prometeo è un’opera grandiosa, innovativa e atipica. Appartiene al genere teatrale ma indubbiamente si fa difficoltà a circoscriverla in un ambito ben preciso. Le informazioni tecniche ci dicono che il lavoro fu realizzato tra il 1981 e il 1984, fino alla versione definitiva del 1985. I testi del libretto, curati da Massimo Cacciari, si legano alla musica di Luigi Nono e all’immensa scenografia progettata dall’architetto Renzo Piano, con interventi luminosi curati da Emilio Vedova.

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Luigi Nono, Massimo Cacciari e Renzo Piano al lavoro per la scenografia del Prometeo.
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Una bozza del progetto di Renzo Piano per la scenografia del Prometeo.
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Un’immagine dall’alto durante le fasi di allestimento.
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Un’immagine complessiva dello spazio scenico e della scenografia.
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Un’immagine della prima esecuzione del Prometeo presso la Chiesa di San Lorenzo. Venezia, 1984.

Per la realizzazione dei materiali elettronici attraverso il computer fu fondamentale la collaborazione di Luigi Nono con lo staff del Centro di Sonologia Computazionale di Padova. Tra questi certamente è da ricordare Alvise Vidolin, la cui importanza per la musica informatica in Italia è testimoniata da un recente libro a lui dedicato.

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Alvise Vidolin, Luigi Nono e il compositore tedesco Hans Peter Haller. Quest’ultimo si occupò insieme a Nono della regia del suono. Donaueschingen, 1982.
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Luigi Nono insieme ad alcuni collaboratori del CSC. Da sinistra: Sylvian Sapir, Alvise Vidolin, Andreas Breitscheid, Luigi Nono e Hans Peter Haller. Venezia, 1984.
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Luigi Nono e Roberto Fabbriciani sulle sedute del Prometeo.
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Bozza di partitura del Prometeo.

Se Alvise Vidolin fu un professionista fondamentale per la realizzazione del Prometeo, qualche parola va spesa anche per Hans Peter Haller che per molti anni fu un fidato collaboratore di Nono in qualità di regista del suono, al fianco del compositore veneto.

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Un’immagine di Luigi Nono che lo ritrae, credo, di fianco a Hans Peter Haller, probabilmente in occasione di una esecuzione del Prometeo.
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Ancora un’immagine di Luigi Nono e Hans Peter Haller. Non ricordo dove lessi che questa foto era stata scattata all’Ircam nel 1985, ma ho qualche dubbio sulla veridicità di quella didascalia.
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3 Ottobre 1982, Luigi Nono, Hans Peter Haller, Alvise Vidolin, Rudolf Strauss e Bernd Noll presso la Scuola Grande di San Rocco per il Festival Internazionale di Musica contemporanea di Venezia, non so per quale esecuzione.
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Luigi Nono, ancora alla Scuola Grande di San Rocco, insieme a Roberto Fabbriciani e Marie France Uitti. Venezia, 1982.
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Un’ultima immagine di insieme. Da sinistra: Luigi Nono, Roberto Fabbriciani, Hans Peter Haller, Alvise Vidolin, Marie France Uitti, Ingrid Ade, Monica Bair-Ivenz, Halina Nieckarz, Bernadette Manca di Nissa. Venezia, 1982.

Luigi Nono è stato indubbiamente una personalità molto importante per la scena musicale italiana anche se, come evidenziò all’epoca il musicologo e suo grande amico Massimo Mila, per molti anni fu tanto eseguito all’estero quanto boicottato in Italia.


Commenti

2 risposte a “Fotostoria #2: Luigi Nono”

  1. Avatar ilia pedrina
    ilia pedrina

    Questo resoconto è molto importante, desidererei sapere chi lo ha scritto. Da Marzo 2014 io ho già pubblicato quattro articoli su Luigi Nono sulla rivista storico-letteraria ed etico-politica POMEZIA NOTIZIE, a guida del prof. Domenico Defelice e la rivista è on line. Grazie per aver dato questo quadro di sintesi e soprattutto di aver postato alcune foto importantissime del lavoro per il PROMETEO! Ilia Pedrina

    1. Ciao Ilia! Grazie dell’interessamento! Sono Alex Di Nunzio e quest’articolo, come tutti gli altri contenuti in questo sito, sono scritti da me. Se hai curiosità su qualcos’altro puoi scrivermi tramite il modulo nella sezione contatti oppure all’indirizzo alex.dinunzio@gmail.com.

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