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Esplorare la musica classico con Idagio
Scrivere di nuove piattaforme di streaming musicale mi piace molto perchè mi incuriosisce sperimentare nuove app e nuovi modi di esplorare la musica.
Apparentemente, la presentazione di una nuova piattaforma musicale può apparire come un’attività superflua, dato che i servizi attualmente già in circolazione sembrano soddisfare le esigenze degli ascoltatori. Ma sarà veramente così?
La stanchezza dell’algoritmo di proposta musicale
In verità, l’uso costante nel tempo di una medesima piattaforma di streaming musicale comporta, a lungo termine, dei problemi piuttosto importanti, che potrei definire di stanchezza d’ascolto.
Ogni piattaforma, in effetti, si basa su un algoritmo proprietario di proposte musicali che alla lunga potrebbe portare ad una sorta di assuefazione, ad una noia dovuta dalla proposta di nomi e titoli sempre uguali a loro stessi.
Detto in altri termini, se utilizzo sempre Spotify si può verificare che le proposte musicali basate sulle mie abitudini di ascolto, siano sempre meno attraenti e coinvolgenti, perchè per quanto un algoritmo possa essere elaborato e sofisticato, si tratta pur sempre di un sistema finito.
Si tratta di un problema tutt’altro serio, probabilmente già sperimentato sulla propria pelle da molti lettori – come il sottoscritto – e che oggi sta ricevendo sempre più attenzione, come testimoniato dagli articoli sull’argomento che diventano sempre più numerosi.
L’importanza di spaziare tra le piattaforme di streaming
Per tale motivo, l’uso diversificato delle piattaforme musicali è un’esigenza fisiologica e intellettuale, per evitare di cadere nella trappola dell’assuefazione e per uscire dalla confort zone musicale che si può trasformare in una vera e propria prigione culturale.
La proposta di una nuova piattaforma di musica, allora, dovrebbe essere sempre benedetta da un’accoglienza positiva e festante. Ecco perchè ho iniziato a dedicare sempre più articoli a questo tema, e sempre di più ne scriverò in futuro.
Idagio: entrare in confidenza con la musica classica
In passato ho scritto di Stage+ ed ho fatto cenno a Qobuz, oggi, invece voglio presentare una nuova piattaforma di streaming musicale chiamata Idagio, probabilmente la meno nota tra quelle considerate “alternative”.
Idagio è una piattaforma di streaming musicale dedicata alla musica classica, quindi con un taglio del tutto simile a Stage+.
È stata fondata nel 2015 a Berlino da personalità della musica che avevano già ideato e gestito la piattaforma Simfy, che offriva un servizio di abbonamento ad un catalogo musicale da fruire in streaming nei paesi di lingua tedesca: Germania, Austria e Svizzera.
Il servizio di Simfy è stato chiuso nel 2015 e riversato in Idagio. Sono oltre 10 anni che la piattaforma è attiva, avendo ricevuto anche importanti riconoscimenti ma senza mai riuscire a prendere piede tra il grande pubblico. Probabilmente per via di un catalogo che si rivolge più ai cultori.
I punti di forza di Idagio
Al di là del catalogo orientato verso la musica classica di tradizione accademica e di qualsiasi epoca storica, ci sono alcuni punti che ritengo essere di forza in questo servizio rispetto ad altri. E che vado qui ad elencare:
- Possibilità di visualizzare i booklet;
- Esplorazione per strumenti;
- Accesso rapido al magazine;
- Accesso ai concerti con prezzo personalizzato.
Booklet di musica classica digitalizzati su Idagio
Ovviamente, su tutti i punti di forza si eleva un catalogo veramente molto ampio, con brani di musica classica capaci di soddisfare le esigenze di qualsiasi ascoltatore: da chi cerca semplicemente della musica rilassante a chi vuole esplorare qualcosa di nuovo, muovendosi tra nuovi compositori o nuovi esecutori.
Come dicevo, a parte questa doverosa premessa, un aspetto che ho apprezzato molto in Idagio è la possibilità di visualizzare rapidamente il booklet di ogni registrazione (o quasi, anche se raramente mi è capitato di trovare pubblicazioni senza booklet), i tradizionali libretti, per intenderci.
Chi è abituato ad ascoltare musica classica saprà benissimo quanto è importante la disponibilità del booklet: informazioni sull’esecuzioni, sul Direttore d’orchestra, sulla data e luogo di registrazione, sugli esecutori, sono tutti aspetti non secondari ma direi necessari alla comprensione di ciò che si ascolta.
Conoscere la musica classica per strumenti
La navigazione di un catalogo è uno degli aspetti più importanti e delicati di qualsiasi servizio che offre contenuti in streaming. Solitamente, tali servizi dispongono di ampi cataloghi, come quello di musica classica su Idagio, e poterli navigare con efficacia è un aspetto di primaria importanza.
Su Idagio la navigazione dei brani di musica è molto curata, e si evince dal fatto che sono state implementate tante modalità.
Una in particolare ritengono sia molto interessante: la categorizzazione della musica classica per strumenti.
Si tratta di una modalità di navigazione che non ricordo di aver trovato altrove ma che ho constatato essere molto efficace. Una volta entrato in app, volendo esplorare le pubblicazioni di musica elettronica, mi è stato sufficiente navigare per strumenti selezionando la voce electronics.
In un attimo è comparso un elenco con nomi quali Nils Frahm, Morton Subtonick, John Cage, Johann Johannsson, Luigi Nono e tantissimi altri.
Non mancano metodi di navigazione – diciamo – tradizionali (per genere, per compositore, per epoca storica, per esecutore) ma quello per “strumentazione” l’ho apprezzato più di tutti.
Il magazine musicale di iDagio: non è un optional
Per me che arrivo da Qobuz, il magazine non è più un optional, nel senso che ormai sono talmente abituato da non poterne fare a meno.
Il magazine, quindi la parte editoriale di un’app di streaming musicale, ormai lo reputo essenziale per poter vivere un’esperienza di ascolto gratificante.
A prescindere da quanto sia efficace l’algoritmo delle proposte musicali, poter tornare ad un approccio tradizionale in cui sono io a scegliere cosa ascoltare, e senza uscire dall’app, credo sia un valore aggiunto.
Concerti di musica classica a partire da 1 €
A proposito di quanto scritto poc’anzi, ormai tutte le app di streaming stanno integrando sempre più servizi all’interno del loro prodotto. Si stanno trasformando in sistemi integrati dove l’ascolto di un catalogo di musica è solo uno dei tanti motivi che spingono l’utente all’utilizzo.
Anche iDagio ha recepito questa tendenza implementando una sezione dedicata a concerti e opere liriche da fruire mediante pagamento di biglietto.
La particolarità è che per questi eventi live fruibili online, il biglietto non ha un prezzo fisso ma variabile in base alla scelta dell’utente. Si possono acquistare biglietti per eventi di rilevanza mondiale anche a partire da 1 euro, oppure pagare un prezzo più alto se si desidera contribuire con più forza al valore del progetto artistico. Un ottimo modo per avvicinare anche le nuove generazioni alla fruizione della musica d’arte.
iDagio è disponibile sia per iOS che per Android. Di seguito lascio il link di collegamento alla pagina ufficiale dell’app.
Un ultimo aspetto: iDagio è un’app a pagamento ma vuoi per una politica di lancio oppure vuoi per la fama non ancora popolare, è disponibile un periodo di prova di 14 giorni, come raramente accade per le applicazioni di streaming musicale. Un motivo in più per provare l’ascolto di tanta buona musica.
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