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Centre de Création Musicale Iannis Xenakis: la ricerca tra musica e tecnologia

Il Centre de Création Musicale Iannis Xenakis è soltanto l’ultima espressione della ricerca nell’ambito della computer music promossa da Iannis Xenakis durante un arco di tempo di oltre quarant’anni.

Centre de Création Musicale Iannis Xenakis: l’eredità di un pioniere

In effetti non è semplice ricostruire il percorso di fondazione e nascita di gruppi informali, istituzioni e associazioni a cui il compositore greco ha dato vita, sempre con lo scopo di favorire l’apprendimento e la sperimentazione intorno alle tecnologie digitali per la musica. Voglio qui ricapitolare i diversi passaggi:

Le tappe della ricerca musicale di Xenakis

  • 1966, fondazione dell’Equipe de Mathématique et Automatique Musicales;
  • 1967, fondazione del Center for Mathematical and Automated Music;
  • 1972, fondazione del Centre d’Études de Mathématique et Automatique Musicales;
  • 1985, fondazione del Les Ateliers Upic;
  • 2000, fondazione del Centre de Création Musicale Iannis Xenakis (CCMIX).

In definitiva, il CCMIX di Parigi raccoglie tutta l’eredità lasciata dai suoi predecessori, di cui l’ultimo in ordine di tempo è l’Ateleries Upic. Benché io abbia indicato i diversi passaggi, è necessario ricordare che tutte queste esperienze hanno rappresentato per il compositore greco un modo per favorire una ricerca capace di raggiungere traguardi sia nell’ambito dello sviluppo di nuovi strumenti tecnologici, sia di favorire la composizione e la diffusione di musica contemporanea.

Compositori che hanno frequentato il CCMIX

Quest’ultimo punto risulta evidente dalla lista di compositori che hanno frequentato i diversi centri nel corso di quasi cinque decenni (ad oggi, 2014): Iannis Xenakis, Eliane Radigue, Bernard Parmegiani, Jean-Claude Eloy, Luc Ferrari, Paul Méfano, Alain Bancquart, Pierre Bernard, François-Bernard Mâche, Julio Estrada, Eric Tanguy, Tristan Murail, Michaël Lévinas, Luigi Abbate, Francis Bayer, Joji Yuassa, Giancarlo Schiaffini, Randall Neal, Enrico Cocco, Gerard Pape, Richard Barrett, Cort Lippe, Jean-Claude Risset, Curtis Roads, Brigitte Robindoré, Yuji Takahashi, Jorge Antunes, Kurt Carpenter, Takehito Shimazo, Carlos Grätzer, Roger Reynolds, Horacio Vaggione, Nicola Cisternino, Hans Mittendorf, Stefano Scodanibbio, Karlheinz Stockhausen, La Monte Young, e molti ancora. Negli ultimi anni l’accesso al CCMIX avviene tramite una residenza su invito.

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Nel 2001 è stata pubblicata una raccolta di opere realizzate con il sistema UPIC al CCMIX di Parigi, intendendo con questo termine anche le precedenti denominazioni.

L’eredità musicale del CCMIX e il sistema UPIC

Il primo traguardo, invece, negli ultimi anni ha preso forma nel progetto di Iannix, un sequencer grafico, gratuito e open source, che raccoglie l’eredità dell’UPIC e si ispira agli approcci grafici che spesso Xenakis adoperò nella composizione delle sue opere, ad esempio Metastaseis (1953–54).

L’eredità musicale del CCMIX e il sistema UPIC

Per quanto riguarda la disponibilità tecnologica, sempre ad oggi, il centro risulta equipaggiato con il sistema UPIC, Stochos, Cloud Generator di Curtis Roads, il sistema KYMA e Max/Msp. Importanti collaborazioni vi sono anche con Trevor Wishart, che ha sviluppato il Composer’s Desktop Project.


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