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Materiali per Gendy3 di Iannis Xenakis
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Gendy3 è uno dei lavori di computer music più noti che Xenakis ha scritto nel corso della sua carriera. In rete si trovano alcuni documenti che riguardano questa composizione.
Dopo aver scritto la recensione di una raccolta della Neuma Records in cui sono presenti anche due lavori elettronici di Iannis Xenakis, mi è capitato di trovare in rete del materiale a riguardo di Gendy3 (1991), uno dei due lavori pubblicato in quel Cd del 1994.
Bisogna riconoscere che su Gendy3 si trova abbastanza materiale e che è necessario anche perderci del tempo. In effetti bisogna ricordarsi che è considerato tra i lavori di un certo interesse, sia per la bellezza in sè del materiale sonoro che per le questioni tecniche che vi sono applicate. Nella medesima raccolta è presente anche Taurhiphanie (1987-88) che invece vive un certo anonimato, almeno in rete, ma mi risulta anche fuori. Anche questo non è un caso, dal momento che quel poco che si può trovare su Taurhiphanie ci dice soltanto che è tra i lavori peggio riusciti che il compositore greco abbia mai scritto. L’indifferenza vale più di una critica negativa, questo è certo.
Il primo documento in cui mi sono imbattuto è un articolo scritto da Marie-Hélène Serra e pubblicato sulla rivista Perspectives of New Music del 1993: Stochastic Composition and Stochastic Timbre: GENDY3 by Iannis Xenakis. A me risulta essere uno degli studi più autorevoli tra quelli dedicati a questo lavoro di Xenakis. Sicuramente è tanto chiaro quanto dettagliato. Ritengo che sia un documento molto interessante anche per chi volesse capire qualcosa di più, e ben approfondito tecnicamente, sull’algoritmo di sintesi sviluppato da Xenakis per la realizzazione di Gendy3: dynamic stochastic synthesis.
Beh, forse avrei dovuto iniziare con l’ascolto, ma per questo vi rimando alla mia recensione in cui ho già inserito i brani da ascoltare.
Precisiamo che Gendy3 lo si trova citato non solo in quanto opera musicale ma anche come algoritmo di sintesi (in tal caso si scrive GENDY3) adoperato da Xenakis per la realizzazione dell’omonimo lavoro. Possiamo azzardare che l’algoritmo di sintesi ha generato nei programmatori lo stesso interesse che il brano ha suscitato negli appassionati di musica elettronica. A parte questa considerazione inutile e riempitiva, mi è sembrato utile indicare anche alcune implementazioni che di questo algoritmo sono state realizzate per alcuni linguaggi oggi tra i più noti: SuperCollider e Max/msp.
Nick Collins, compositore e computer music researcher (come scrive wikipedia), ha curato l’implementazione dell’algoritmo di Xenakis per il software SuperCollider. In realtà ha svolto un lavoro ben più complesso nel senso ha realizzato tre versioni del medesimo algoritmo. La prima versione, Gendy1, è quella elaborata sull’algoritmo storico di Xenakis. Poi ha realizzato Gendy2 che si basa sulla variante di GENDY3 realizzata da Peter Hoffmann e presentata nell’articolo The New GENDYN Program, pubblicato sul Vol. 24 del Computer Music Journal del 2000. Eccovi una preview. Una precisazione: Hoffmann scrive GENDYN ma si tratta di GENDY3, questo almeno e quello che risulta me. Infine abbiamo la versione Gendy3 che è soltanto una variante di Gendy1.
Il lavoro realizzato da Nick Collins è stato arricchito dalla versione dei tre oscillatori Gendy realizzata per Max/Msp. La nuova implementazione è stata curata da Stephen Lumenta.
Torniamo un attimo a Nick Collins. Il ricercatore inglese, infatti, è anche autore di un’applicazione per dispositivi iOs che già ho recensito nel mese di Ottobre. Secondo voi che nome avrà dato all’applicazione? iGendy, ovvio. Oltre a linkarvi la mia recensione vi linko anche un articolo che Collins ha scritto per approfondire le questioni tecniche a riguardo di questa applicazione ma anche dell’implementazione di GENDY per SuperCollider: Implementing stochastic synthesis for SuperCollider and iPhone pubblicato in Proceedings of Xenakis International Symposium, 2001.
Per quanto attiene al discorso sulle implementazioni va ricordata anche quella realizzata per Csound, che trovate qui.
Questo è tutto. Se leggendo l’articolo vi capitasse di trovare qualche link rotto sappiate che la segnalazione è molto gradita, stesso discorso se vi capitasse di voler segnalare qualche altra risorsa disponibile in giro per il web!
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