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Paul Doornbusch – The Music of Csirac
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Titolo: The Music of Csirac, Australia’s First Computer Music
Autore: Paul Doornbusch
Editore: Common Ground Publishing
Anno: 2005
Pagine: 102
Allegato: Cd/Rom
La storia raccontata in questo libro nasce quasi per caso, all’incirca verso il 1998, quando Paul Doornbusch, compositore australiano ed esperto di musica informatica, leggendo della morte di Trevor Pearcey scopre che il computer CSIRAC, da quest’ultimo progettato, non solo risultava essere tra i primi calcolatori digitali al mondo, ma era stato utilizzato nel 1951, con il nome di CSIR Mk1, per comporre alcune melodie musicali.
Paul Doornbusch, come la maggior parte di coloro interessati alla computer music, pensava che i primi vagiti musicali di un computer si fossero ascoltati in realtà negli Stati Uniti, ai Laboratori Bell, grazie alle sperimentazioni condotte da Max Mathews nel 1957 sui suoi primi Music N.
L’idea che in Australia qualcuno avesse potuto anticipare di qualche anno la ricerca americana si presentava come una vera e propria illuminazione. Ecco perché da quel momento Paul Doornbusch avviò un lavoro di indagine che gli permise dapprima di ricostruire i fatti di quella storia, rimasta nascosta per quasi mezzo secolo, e poi di intraprendere, con la collaborazione di altri, un lavoro di recupero dei brani musicali realizzati in Australia tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta, tra Sidney e Melbourne.
Un’anteprima di tutto il lavoro è stata presentata dall’autore nel 2004 con un articolo sul Computer Music Journal, Computer Sound Synthesis in 1951: The Music of Csirac, che potete leggere qui o in fondo a quest’articolo. L’anno successivo, Doornbusch amplia questo articolo e ne ricava il libro qui recensito.
Il fatto che per molto tempo, e ancora oggi, nell’immaginario collettivo il nome associato ai primi esperimenti di sintesi digitale dei suoni sia stato quello di Max Mathews, ci dice che il contributo di quest’indagine storica è molto importante per avere un quadro realistico di quanto accadde negli anni Cinquanta. Perchè se non vi è dubbio nel considerare Max Mathews come il padre della computer music, a cui dovremmo affiancare il nome di Lejaren Hiller, è altrettanto vero che la storia raccontata da Doornbusch toglie agli Stati Uniti il primato della prima sintesi digitale dei suoni nella storia dell’uomo.
Non entro nel dettaglio dei fatti raccontati in questo libro, dato che sto già preparando un articolo dedicato alla storia del CSIRAC che pubblicherò a breve, ma vorrei evidenziare almeno che l’autore ripercorre tutte le tappe dei diversi esperimenti condotti in Australia, analizzandone le caratteristiche e confrontando i dati che gli hanno consentito di datare la musica del CSIRAC come antecedente a quella composta in Europa con il Ferranti Mark I, sempre nel 1951, e negli Stati Uniti da Max Mathews.
Vi è qualcos’altro che lega il CSIRAC a quest’ultimo e ai suoi Music N. Durante il secondo ciclo di vita del CSIRAC, quello di Melbourne, fu sviluppato perfino un programma per l’esecuzione musicale, il Music Programme, che presentava diverse similitudini con il Music I, pur differenziandosene per delle potenzialità molto più limitate.
Tuttavia è importante evidenziare che, al di là della banalità – se fine a se stessa – di stabilire chi e dove abbia generato i primi suoni digitali o chi abbia sviluppato il primo software musicale, ciò che impedì alla sperimentazione australiana di raggiungere la fama delle attività condotte negli Stati Uniti, fu la mancanza di continuità di tutto il progetto di computer music, un dato che quest’attività condivide con altre pionieristiche esperienze di computer music, di cui scriverò prossimamente.
Concludo segnalando che ad integrazione della parte letteraria, il volume contiene anche un CD costituito da due parti: la prima musicale, contenente tutti i brani composti con il CSIRAC sia durante gli anni di Sidney che durante quelli di Melbourne, mentre la seconda parte è una traccia per il computer contenete un’intervista a Trevor Pearcey e una slide di foto, che vi posto di seguito.
Chi fosse interessato all’acquisto del libro può, come ho fatto io, contattare direttamente l’autore, che ci tengo a ringraziare per la gentilezza e la disponibilità.
In rete potete consultare gratuitamente l’articolo Computer Sound Synthesis in 1951: The Music of CSIRAC, l’articolo che Paul Doornbusch ha pubblicato sul Computer Music Journal, e che sostanzialmente vale come un riassunto di quanto riportato nel libro recensito. Se volete leggerlo e scaricarlo seguite questo link.
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