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Iannis Xenakis – Musiques Formelles
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Titolo: Musiques Formelles
Autore: Iannis Xenakis
Edizione: La Revue Musicale
Anno: 1963
Pagine: 233
Musiques Formelles è certamente un libro fondamentale per approfondire il percorso artistico di Iannis Xenakis, e rappresenta una tappa importante anche per il percorso storico della musica informatica.
La prima considerazione da fare su questo libro riguarda le diverse edizioni che sono state pubblicate nel corso degli anni: ben quattro, equamente distribuite tra il francese e l’inglese. La prima edizione è datata 1963, e fu pubblicata come doppio numero speciale della rivista La Revue Musicale, di questa edizione è stata pubblicata una versione ampliata nel 1981, per Stock Musique. Mentre la prima versione in inglese è del 1971, Formalized Music, poi ristampata da Pendragon Press nel 1992.
La versione qui proposta è quella storica, la prima, nell’edizione della Revue Musicale. Xenakis dà alle stampe un libro che si pone come un percorso lungo le diverse applicazioni di procedure stocastiche in ambito musicale, sia per scopi compositivi che analitici. Questo percorso si svolge lungo cinque tappe, quanti sono i capitoli costitutivi di quest’opera.
Il tema centrale di questa pubblicazione, come dicevo, è quello dell’applicazione in musica delle procedure stocastiche, benché ciascun capitolo lo affronti da punti di vista differenti. Musiques Formelles è un testo di non facile lettura, che dedica una larga parte dei suoi contenuti alla matematica e alle sue applicazioni in musica. Il lettore in cerca di un resoconto sull’attività compositiva di Xenakis ne potrebbe rimanere deluso, e perfino confondere questo libro con un manuale di matematica, vista l’abbondanza di formule al suo interno.
Il primo capitolo si apre con una panoramica introduttiva sui procedimenti stocastici, per soffermarsi sull’analisi della composizione di Achorripsis (1956/57) per 21 strumenti, realizzato attraverso l’applicazione di quattro differenti distribuzioni probabilistiche, quindi facendo affidamento a delle procedure stocastiche ma senza l’uso di strumenti tecnologici, che è l’aspetto centrale del capitolo, cioè l’uso di procedure randomiche anche in ambienti tradizionali.
Il successivo capitolo si sofferma sull’uso delle procedure stocastiche non per fini di composizione ma per scopi di analisi musicale, e si presenta articolato in due parti: la prima teorica, e la seconda potremmo definirla d’esercitazione. In questo capitolo Xenakis inizia a spostare l’attenzione verso la musica elettronica, sottolineando, come introduzione al capitolo, come le procedure stocastiche siano utili non solo per la musica composta con strumenti tradizionali ma anche per quella che fa uso di strumenti elettronici; ed utili, inoltre, anche per la realizzazione di nuovi suoni. Se la prima parte del capitolo svolge una riflessione teorica sull’argomento, la seconda parte lo approfondisce proponendo un’applicazione concreta delle teorie precedenti su due lavori del compositore: Analogique A (1958/59) per orchestra d’archi e Analogique B (1958/59) per suoni sinusoidali.
Anche il terzo capitolo rappresenta un momento di riflessione sulla propria opera ed un’indagine teorica su alcune particolari procedure di composizione. In questo Xenakis si concentra sull’utilizzo della teoria dei giochi da utilizzare come metodologia per la composizione musicale. A tal proposito si sofferma sull’analisi di Duel (1958/59) per due direttori e due orchestre, e Stratégie (1962), in cui la selezione delle sequenze musicali da eseguire fu realizzata attraverso un computer IBM-7090.
Il quarto capitolo è quello più strettamente legato all’uso del computer per la composizione musicale. Sottotitolato Un cas d’utilisation de l’ordinateur 7090 IBM en composition musicale, il quarto capitolo offre lo sguardo di Xeankis rispetto alla nascente realtà della computer music. Nel caso trattato all’interno del libro, si parla più che altro di composizione assistita, secondo il modello offerto da Lejaren Hiller per la sua Illiac Suite, qui citato insieme a Max Mathews, pioniere per la sintesi dei suoni computerizzata. Anche in questo capitolo Xenakis non si limita a questioni puramente teoriche, ma preferisce offrire al lettore anche esempi concreti della sua attività e delle possibilità offerte dal computer. Ecco allora la presentazione di ST/10-1, 080262 (1962), un ‘opera per strumenti tradizionali di cui Xenakis analizza le procedure informatiche utilizzate per la realizzazione della partitura.
Il libro si chiude con un quinto capitolo in cui Xenakis analizza altre apllicazioni della matematica in ambito musicale. Ma va precisato che le versioni più aggiornate di quest’opera non si esauriscono qui, ma affrontano altre questioni, approfondendo gli aspetti matematici o analizzando l’uso dei microsuoni.
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